La storia della nostra cantina vista dalle etichette. In occasione della presentazione del restyling di alcune delle nostre etichette, vogliamo ripercorrere un importante momento per la nostra azienda mostrandovi come erano le primissime etichette Stocco.
Ma facciamo un passo indietro. La nostra storia inizia nel 1910 quando il bisnonno Francesco, appena insediatosi a Bicinicco, iniziò a produrre vino. Un’attività di famiglia che, fino agli anni ’60, rimase per lo più di carattere locale: la produzione non molto grande veniva venduta sfusa per lo più ai consumatori del posto.
Tra gli anni ’60 e ’70 nostro padre Giordano, che sin da bambino aveva assorbito dal nonno la passione per “fare il vino”, decise di ampliare la produzione e cominciare ad usare le tecniche moderne per l’epoca per produrre e confezionare il vino.
Dopo un primo periodo in cui si imbottigliava a mano, a metà degli anni ’70 l’incontro con Beppe Lipari rivoluzionò il nostro mondo e non solo: nasceva infatti la linea di imbottigliamento mobile su camion.
Grazie a questa idea innovativa, la nostra commercializzazione di vino imbottigliato si intensificò e divenne necessario trovare un’immagine per l’etichetta.
Anche qui Giordano si rivelò lungimirante: Stocco in italiano antico significa spada che, inserita in uno scudetto, divenne il simbolo della famiglia su un bene di famiglia, il vino. Un emblema che ancora oggi ci rappresenta.
Il primo imbottigliamento con questa etichetta e con la linea mobile avvenne nel 1976, con l’annata 1975. Il primo vino fu il Pinot Grigio, naturalmente ramato per la tecnologia dell’epoca, ed è da qui che il nostro Pinot Grigio Ramato oggi si chiama Settantacinque.
Quello fu un periodo di grandi cambiamenti e innovazioni che culminarono nel 1983 quando nostro padre Giordano fu insignito della Medaglia di Cangrande al Vinitaly di Verona, per “aver contribuito alla innovazione della viticoltura ed enologia italiana”.
Un riconoscimento importante che, insieme alle etichette dell’epoca, racconta un po’ della nostra storia.